Prima di capire cosa significhi fare marketing per architetti è necessario comprendere cosa sia il marketing e se sia un’attività così differente quando si parla di marketing per studi di architettura.
Molti tendono a confondere il marketing con la comunicazione.
E non intendo dire solo gli architetti (che sono anche giustificati) ma spesso anche gli stessi comunicatori.
Cosa significa marketing?
Marketing (dall’inglese commercializzare, introdurre sul mercato, promuovere) non significa semplicemente aprire un blog o postare delle belle immagini nei social media. “Fare marketing” è un processo, un percorso, un piano strategico, che può anche sfociare anche nella decisione di aprire anche un blog o un profilo social.
Il termine si è evoluto e adattato nel tempo, e diverse sono le definizioni possibili, a seconda del ruolo che il marketing è chiamato a ricoprire in rapporto alla strategia, al posizionamento e all’ambito competitivo.
ll marketing, secondo il nuovo orientamento, riguarda tutte le decisioni mediante le quali l’azienda sviluppa, comunica e rende disponibile ai clienti la propria offerta di valore. Non importa quindi si offrano progetti, servizi o prodotti. La definizione vale per tutti, architetti compresi.
Senza dilungarsi troppo nelle definizioni e nelle sfumature, il marketing (e quindi anche il marketing per architetti) è quella serie di attività volta a:
- definire il valore per il cliente
- creare il posizionamento del brand nella mente del cliente
- soddisfare le attese del cliente
- realizzare un profitto per l’azienda
“Possiamo aprire il blog dello studio di architettura ora? No!“
Qual è il primo fondamentale passo per il marketing di uno studio di architettura?
La prima cosa da fare è definire la vision ed il valore offerto dallo studio di architettura al cliente. Questo implica fare un approfondimento sui valori dello studio di architettura, cioè degli architetti che lo guidano, cioè l’etica, la filosofia che li guida.
Generalmente uno studio di architettura, nel proprio profilo, si descrive così:
“Lo studio di architettura è stato fondato a “luogo” nell'”anno” dal “fondatore”. Lo studio di architettura si occupa di progettazione, spaziando da progetti in piccola a progetti in grande scala: dalla progettazione di edifici per uffici, al retail, sino allo sviluppo di complessi residenziali, interventi di recupero per la cultura e di rigenerazione urbana etc. L’attività dello studio di architettura è orientata al soddisfacimento dei bisogni del committente, ed unita alla creatività e professionalità del team, offre ai propri clienti la giusta soluzione progettuale e la direzione dei lavori.” Stop.
Nella mia esperienza con Archivibe, mi è capitato molto spesso di leggere questo tipo di bio dove lo studio di architettura non specifica chi è e come progetta, concentrandosi solo su cosa progetta e dove.
Prima di intraprendere delle attività marketing, gli architetti che fondano uno studio di architettura dovrebbero fare un lavoro introspettivo e domandarsi “chi siamo?”, “quale valore offriamo al cliente?”, “come lo offriamo?“.
Queste sono le tre domande fondamentali alle quali bisogna dare risposta, non solo prima di comunicare, ma addirittura prima di aprire lo studio di architettura o un qualsiasi business.
Le risposte devono essere tre caratteristiche: essere “differenti” “focalizzate e “rilevanti”:
- differenti dalla concorrenza per cercare di posizionarsi su delle nicchie di mercato non coperte o target che si vuole raggiungere.
- focalizzate nel senso che è inutile divagare per “prendere tutto”, è sempre meglio avere un motivo chiaro, ai propri e a gli occhi del potenziale cliente, e perseguirlo in tutte le attività.
- rilevanti perché bisogna dare un senso a quello che si fa e che questo abbia valore per se e per i potenziali clienti.
Esempi di vision e corretti approcci marketing di noti studi di architettura
Esempi di vision molto identificative (differenti, focalizzate e rilevanti) di studi di architettura sono quelle di Henning Larsen Architects, per citare uno studio di architettura grande e molto noto, o di Ecosistema Urbano, per citare uno studio molto più piccolo.
“Attingendo alla tradizione del design scandinavo, sviluppiamo un’architettura vivace e sostenibile che si estende oltre se stessa e fornisce un valore duraturo agli utenti e al contesto locale. Sviluppiamo architettura in un processo in continua evoluzione che sfida continuamente i confini del possibile.”
– Henning Larsen Architects
“Definiamo il nostro approccio come urban social design, con il quale intendiamo la progettazione di ambienti, spazi e dinamiche al fine di migliorare l’auto-organizzazione dei cittadini, l’interazione sociale all’interno delle comunità e il loro rapporto con l’ambiente.”
– Ecosistema Urbano
Queste auto-definizioni guidano quotidianamente lo studio in tutte le attività, dalla progettazione al marketing.
Quali sono i passi per definire un piano di marketing per architetti?
Come in tutte le attività imprenditoriali nelle quali si auspica la creazione di un brand (e cioè di un identità forte e riconosciuta) è necessario quindi definire la vision dello studio di architettura in modo molto chiaro.
Solo così si potranno esprimere i propri valori ed il modo nel quale si lavora in tutte le fasi del propria attività di progettazione e in tutte le attività di marketing e, successivamente, di comunicazione (rappresentate nella piramide sotto).
I passi successivi sono le basi per realizzare un piano di marketing.
Tutti i passi successivi delle attività di marketing per architetti, cioè la definizione degli obiettivi, del target, del posizionamento, dell’identità grafica, la personalità della comunicazione e gli strumenti di comunicazione, saranno molto più facilmente definibili e coerenti quando avremo definito vision, mission e valori guida.
Una volta compresi i primi passi per fare marketing per architetti potremo andare a definire il piano di marketing e cioè le azioni da intraprendere, quali strumenti utilizzare, se e quali social network utilizzare, se e come impostare un piano di inbound marketing, se e come attivare un blog, quali attività di pubbliche relazioni utilizzare, etc.